IL MANIFESTO

10 minuti
IL MANIFESTO PER LA MOBILITA' LIVORNESE 2019
andare, camminare, pedalare...

a cura di: Fiab Livorno
Con il Sostegno delle associazioni livornesi:
WWF, LEGAMBIENTE, LIPU, WWF Pandaciclisti, RESET,
ECOMONDO, PRO LOCO, Associazione PARAPLEGICI, Lega Italiana Lotta ai Tumori, Scout CNGEI, Quartieri Uniti Ecosolidali, UISP comitato terre etrusco labroniche, TERME DEL CORALLO Onlus, L'ACCHIAPPARIFIUTI, FRIDAYS FOR FUTURE.

______________________________________________________
PRINCIPI

1 L' obiettivo della mobilità è quello di organizzare gli spostamenti delle persone nel modo più efficace possibile, assegnando un peso primario ad indicatori troppo spesso trascurati: la sicurezza, la salute, la qualità dello spazio urbano,  l'equità sociale e la “rapidità diffusa” in luogo della velocità del singolo. 

Questo obiettivo non è realizzabile all'interno di un modello urbano “auto-centrico” ma solo in un modello ”umano-centrico”.
La  mobilità non è il risultato della contrapposizione tra il partito dei pedoni , degli automobilisti o dei ciclisti. La comunità è l'unica portatrice di interessi e la buona mobilità persegue l'interesse di tutti.

2 La mobilità massimizza gli spostamenti non motorizzati: fino ad 1 km si cammina  e fino a 3 km si pedala (dieci/dodici minuti). 

Senza questi dieci minuti a piedi o in bicicletta non è possibile concepire un sistema di infrastrutture per la mobilità urbana efficace e sostenibile, economicamente, socialmente ed ambientalmente.
Chi non può camminare o pedalare nei suoi spostamenti in città ha il diritto che gli altri gli facciano spazio.
Una città camminabile e ciclabile è anche una città più accessibile a tutti.

 _______________________________________________________
OBIETTIVI.

Zero vittime in ambito urbano

Nel comune di Livorno nel 2017 si registrano 978 incidenti stradali, 1218 feriti e 9 decessi. Il 95% di tutti gli incidenti è avvenuto nel perimetro urbano e ha visto come vittime l'utenza debole (pedoni, ciclisti e motociclisti).
A Livorno tra il 2014 e il 2017 il numero degli incidenti è leggermente diminuito (-10%) insieme al numero dei feriti (-15%), mentre il numero delle vittime è sostanzialmente stabile.


Gli amministratori devono impegnarsi a raggiungere, nel loro mandato, la riduzione di almeno 20 punti percentuali del numero di incidenti, tre soli punti percentuali l’anno.

60% del Modal Split  con spostamenti di tipo sostenibile 

Il modal split è la ripartizione percentuale delle diverse modalità sul totale degli spostamenti. Gli spostamenti di tipo sostenibile sono quelli effettuati a piedi, in bicicletta e con il Trasporto Pubblico Locale (TPL).
L’attuale ripartizione modale livornese vede gli spostamenti a piedi al 12%, in bici al 13%, con il TPL al 12% per un totale di spostamenti sostenibili pari al 37%, un miglioramento di soli 4 punti rispetto al 2011 ultima rilevazione ISTAT. In questi 7 anni l’uso della bicicletta è
aumentato del 7% e quello dell’auto privata si è ridotto del 12%.


Gli amministratori devono impegnarsi a raggiungere, nel loro mandato, l'obiettivo minimo di incrementare la quota sostenibile di almeno 15 punti percentuali, un solo punto percentuale ogni anno a vantaggio dei piedi della bicicletta ed il TPL. 
_______________________________________________________
STRUMENTI.

Le migliori pratiche insegnano che questi obiettivi si raggiungono con:

  • La realizzazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, ben integrato con la disciplina urbanistica e del commercio, che abbia al suo centro i pedoni, i ciclisti e la loro intermodalità con il Trasporto Pubblico Locale e la rete ferroviaria. Un piano che sposti persone e non auto. Redatto nel rispetto delle linee Guida Europee ed Italiane.
  • La riduzione della velocità a 30 km/h ad eccezione delle strade a grande scorrimento.
  • La realizzazione, come previsto dalla LR 27/2012 del “Piano della Mobilità ciclistica” della città.
  • La progettazione architettonica finalizzata alla riqualificazione degli spazi pubblici per rilanciare il commercio e la vivibilità delle aree centrali della città.
  • L'esecuzione, anche attraverso processi partecipativi (Tactical Urbanism), del maggior numero possibile di zone 30 dove si realizzi, grazie alla bassa velocità ed al lavoro sul verde e l' arredo urbano, la pacifica convivenza tra le varie modalità di spostamento. Le Zone 30 non si realizzano con la semplice posa di un cartello di limite di velocità.La veloce ed organica realizzazione delle infrastrutture pianificate, in particolare quelle destinate a pedoni e ciclisti.
  • L'educazione degli studenti, la formazione degli amministratori e dei tecnici, la partecipazione ai processi di cambiamento e, soprattutto, la comunicazione verso i cittadini, usando strumenti mirati e differenziati che facciano leva anche sulle corde emotive oltre quelle razionali.
  • Lo sviluppo effettivo della figura del mobility manager, nelle amministrazioni pubbliche, nelle scuole e nelle aziende, lavorando sulla partecipazione diretta dei lavoratori e degli studenti alla gestione della loro mobilità.
  • L’incremento dell’autonomia dei bambini nel tragitto casa-scuola attraverso le infrastrutture per la sicurezza e i progetti di supporto (pedibus, bicibus, comunicazione).
  • Le strategie di incentivo all'uso della bicicletta e dei piedi ma anche di disincentivo all'uso dell'auto privata. Alcuni comuni, di concerto con le associazioni di categoria e le imprese, già prevedono incentivi in busta paga per chi si reca al lavoro in bicicletta.
_______________________________________________________
EFFETTI

La buona mobilità genera crescita economica e lavoro, alcuni numeri

  • La buona mobilità è una condizione indispensabile per la riqualificazione urbana e per la rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico. La rigenerazione dello spazio pubblico, oltre ad innalzare la qualità della vita, migliora l'innescarsi dei virtuosi processi attrattivi e dinamici che rappresentano il vero cuore di un organismo urbano. Il cuore sano di una città attrae buoni investimenti e lavoro.
  • L'Organizzazione Mondiale della Sanità calcola con il programma HEAT (Health Economics Assessment Tool) il risparmio in costi sanitari ottenuto spostando il modal split verso il pedone ed il ciclista. A Livorno uno spostamento di 10 punti percentuali verso gli spostamenti non motorizzati porterebbe risparmi sui costi sanitari fino a 7 milioni di euro l'anno
  • Il rapporto 2018 di Legambiente sull’economia della bicicletta stima in 23 Miliardi di euro/anno le ricadute economiche della trasformazione dell’Italia in un paese Bike-Friendly. Anche senza considerare gli effetti di sviluppo economico connesso con l’aumento della vivibilità urbana.
  • Considerando i costi interni ed esterni relativi a ciascuna modalità di spostamento, un ciclista che percorre 2.000 km all'anno (6 km al giorno c.ca, 10+10 minuti) fa risparmiare 1.700 euro alla comunità rispetto a chi percorre la stessa distanza con un auto.
  • La buona mobilità ha bisogno di infrastrutture leggere e non necessita di grandi investimenti. Sulla base dell'esperienza delle più virtuose città europee e americane, si stima che per varare una politica globale a vantaggio della mobilità non motorizzata siano necessarie risorse pari a soli 5euro / anno per abitante per 5-7 anni.
  • Gli assi di finanziamento regionali, nazionali ed europei sullo sviluppo della mobilità attiva e sostenibile sono in costante aumento.
  • Per non perderli dobbiamo disporre di buoni progetti e di esperti che li seguano, dal finanziamento alla realizzazione
Scarica qui il manifesto nella versione stampabile e grafica

https://www.dropbox.com/s/gu17dq92bl9zqs2/campagna10minuti_manifesto%20livornese2019-WEBhd.pdf?dl=0